Il Laboratorio
per la creatività vuole offrire un punto d'incontro per artisti e
non - artisti a Firenze. I suoi spazi vengono utilizzati in questa occasione per ospitare il gruppo "La Casa dell'Arte" : costituito nel 1995 a Rosignano Marittimo con lo scopo di dar vita a un progetto multimediale per le arti visive. Fra i progetti realizzati: Le esposizioni di arte visiva, Casamori, Le Finestre sul Territorio ... e per la Collana Letteraria "I Quaderni della Casa dell'Arte" a cura del Presidente dell'Associazione Bruno Sullo. Ultimamente hanno dato vita insieme ad altri dieci "Gruppi" di diverse regioni d'Italia al "Movimento per l'arte effimera ZEROTRE" |
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Nella serata di inaugurazione Bruno Sullo ha realizzato la performance "Confesso che son vivo"
La performance, dal titolo scopertamente nerudiano, ha un'impostazione scopertamente
autobiografica. Si compone di una serie di azioni e di situazioni organizzate a costituire
una sorta di mosaico, articolato e complesso, che ripropone le esperienze più importanti
della mia vita artistica: autori con i quali ho un debito di riconoscenza, citazioni di
esperienze poetiche effettuate nel passato, prospettive future, delusioni e
risollevamenti, luci ed ombre di una vita, come tutte, problematica, ineguale, degna
dunque di essere vissuta. In una prospettiva di coerenza ideologica con tutta la mia riflessione artistica, presento anche qui la finestra, mio tema abituale, come immagine, parola, figura simbolica. La finestra conserva tutto il suo significato di elemento di passaggio (di confine) tra mondi diversi ed anche opposti, ma è qui da vedere soprattutto come il segno tangibile, il riferimento emblématico al mio lavoro artistico. Pertanto, tutte le azioni che prevedono l'utilizzo della finestra trascendono il livello della contingenza e pongono in gioco tutta la mia sensibilità e la mia poetica esistenziale. La costruzione, l'accensione ed il successivo spegnimento dell'immagine di finestra ottenuta con 29 candele è una palese allusione all'atto di creazione e ai suoi rischi di instabilità, di inadeguatezza, di insuccesso. Dunque il lavoro, pur sottolineando il proprio "taglio" artistico, si pone ad un livello di metafora, per adombrare situazioni, ideare ipotesi di sopravvivenza, lasciar filtrare le ansie e le incertezze del vivere. La nota melanconica che è inserita con l'ultima poesia è, proprio alla fine, tagliata da un brusco sussulto, un piccolo moto di ribellione, anch'esso, del resto, testimonianza di vita. Bruno Sullo |