Da ciclo a Fantaciclo
Bicicletta s.f. veicolo a due ruote di uguale diametro azionato a pedali.
L'idea di un veicolo a ruote individuali mosso dalla forza fisica del guidatore viene
fatta risalire alla Grecia antica; le prime macchine di questo genere di cui si abbia
notizia certa risalgono però a tempi più recenti e furono veicoli simili alle nostre
sedie a rotelle, realizzati da artigiani tedeschi intorno al 1650. Fu solo tra il1816 ed
il 1818 che un veicolo simile alle attuali biciclette fece la sua comparsa. Ne fu autore
il barone tedesco von Drais che ideò la Draisienne, un biciclo costituito da due ruote in
legno, da un telaio di collegamento a cavalcioni del quale il guidatore dava la spinta
puntando i piedi per terra. Nel 1839 lo scozzese Macmillan vi apportò sostanziali
modifiche tra le quali i freni ed i pedali; nasceva la moderna bicicletta.
Da allora è stato un susseguirsi di miglioramenti, innovazioni ed applicazioni
tecnologiche che hanno trasformato e reso sempre migliore la bicicletta facendola
diventare il mezzo di locomozione più diffuso al mondo.
L'innovazione più importante risulterà comunque la nascita, ad opera di una strabiliante
ed autonoma mutazione genetica, ancora oggi inspiegabile, nei primi anni del terzo
millennio, del Fantaciclo.
Questa particolare bicicletta, descritta nello schizzo originale di chi per primo l'ha
incontrata, consente, oltre alle normali prestazioni di qualunque bicicletta, di allenare
insieme alle gambe la fantasia, di ingannare piacevolmente i tempi di spostamento, di
descriverne i loro percorsi stimolando la voglia di sperimentare itinerari sempre diversi
e colorati facendo sentire tutti un po' artisti e…. nella vita questo non fa mai
male.
Finalmente in questa mostra, per la prima volta, l'opportunità di conoscere le opere di
Fantaciclo.
L'artista sarà presente per tutta la durata della mostra rinunciando ai suoi percorsi
creativi.
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