Giovanni e Renata Strada

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GIOVANNI AND RENATA:
la performance di/da Strada
Stgnori si parte, tutti in carrozza, oppure. . .E’ arrivato un bastimento carico di... questi i possibili incipit di una delle performance di Giovanni e Renata.
La magia del mangiafuoco, gli stornelli in ottava rima, i racconti dei cantastorie, la musica dei suonatori ambulanti, la mosca cieca e il nascondino, l’altalena, la campana, la fila indiana. . ucci ucci sento odor di cristianucci. . . questa l’atmosfera che si respira assistendo a una performance dei coniugi Strada. Un telo azzurro rappresenta il mare, un manico di scopa diventa un cavallo oppure una spada. Oggetti vari e variopinti che sembrano usciti dalla borsa di Mary Poppins o dal gonnellino di Eta Beta: un pesce di gomma, il brutto anatroccolo, il cappello, l’ombrello, il mantello, il pappagallo Anacleto, le lettere dell’alfabeto, il carretto, la chitarra, il passeggino, la bambola-bambino.
LA STORIA: spaghetti-pizza-mandolino, la figura del marinaio che è anche l’alter ego dell’emigrante. Chi l’ha visto? .. .la distanza, la lontananza, il rapporto tra l’amante e l’amata. GIOVANNI AND RENATA, il gioco delle coppie, ovvero l’altra metà del cielo: Pinocchio e la Fata Turchina, Olivia e Braccio di Ferro, Topolino e Minnie, ma anche Adamo ed Eva, Ettore e Andromaca, Paolo e Francesca, Abelardo ed Eloisa, in loro si mischiano il serio e il faceto, l’arte concettuale e la tradizione popolare. Giovanni e Renata, capitani coraggiosi all’arrembaggio dell’isola che non c’è. Un universo complesso quello messo in scena dagli Strada che si cela sotto la sindrome di Peter Pan e il Paese dei balocchi.
Dietro la maschera, sotto il travestimento, oltre il gioco e il divertissement si nascondono messaggi come W LA PACE abbasso la guerra "gridato" in tutte le lingue con i gessetti dei bambini.
Quello degli Strada è un mosaico fatto di tante tessere, di luce e colore, di calore umano. Una storia scritta su un canovaccio, su carta di riso o su uno spartito; una storia suggerita, sussurrata all’orecchio, tramandata davanti al focolare. Una storia semplice ma anche una storia infinita... quel farsi trasportare dalla corrente... un flusso di coscienza, una vis poetica che trapela da un’allegria di naufragi nei quali il navigar ci è dolce.
                                                                                                                                      Patrizia Landi 2002

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